OKBoomer informaGiuseppe Stasi: “Noi coltiviamo e trasformiamo, così Rosso Gargano si distingue sul mercato”

Giuseppe Stasi: “Noi coltiviamo e trasformiamo, così Rosso Gargano si distingue sul mercato”

Rosso Gargano rappresenta un’eccellenza nel panorama agroalimentare italiano, distinguendosi come una delle poche aziende in Italia che non solo trasforma, ma coltiva direttamente il prodotto che commercializza. Questo controllo totale della filiera, dalla semina alla lavorazione, ha permesso all’azienda di consolidarsi sia a livello nazionale che internazionale. In questa intervista, Giuseppe Stasi, Direttore Commerciale di Rosso Gargano, ci racconta le peculiarità dell’azienda, l’importanza dell’export e l’introduzione della nuova linea di sughi.

 

Rosso Gargano è un’azienda che come poche in Italia non è solo trasformatrice, ma anche coltivatrice. Ci può spiegare meglio la struttura della vostra filiera?

 

Certo. Rosso Gargano è costituita da quattro imprenditori agricoli, ognuno con la propria azienda agricola. Ognuno di essi dedica al pomodoro una parte dei loro appezzamenti per un ammontare di circa 750 ettari che annualmente vengono messi a dimora. Nel 2023, abbiamo trasformato un milione e duecentomila quintali di pomodori. Questi imprenditori agricoli sono anche i proprietari dell’industria di trasformazione, quindi possiamo dire che il nostro claim “Noi li coltiviamo, noi li trasformiamo” rispecchia fedelmente la nostra realtà. Le aziende agricole sono in tutto tredici, ciascuna con una propria ragione sociale, ma tutte facenti capo alle quattro famiglie. Sono loro, con diverse quote, i proprietari di Rosso Gargano e della nostra industria di trasformazione.

 

Il vostro impegno non si ferma a livello nazionale, ma avete anche una forte presenza internazionale. Quanto pesa l’export sul vostro fatturato?

 

L’export rappresenta quasi il 45-50% del nostro fatturato.

 

In quali paesi siete maggiormente presenti e dove vedete opportunità di crescita futura?

 

In Europa, Germania, Francia, Spagna, Portogallo e Polonia sono mercati importanti per noi, e ci siamo già consolidati con buone performance. Al di fuori dell’Europa, siamo presenti in America, Canada e Australia. In totale, esportiamo in 67 paesi in tutto il mondo, quindi la nostra presenza è piuttosto ampia, ma questi sei mercati sono sicuramente quelli che in questo momento stanno dando i migliori risultati.

 

Recentemente avete lanciato la vostra prima linea di sughi con tre referenze. Come è stata accolta dal mercato e quali sono le vostre aspettative per il futuro?

 

Le nostre tre varianti — Basilico, Arrabbiata e Verdure — sono state ben accolte, sia in Italia che all’estero. Nel retail italiano stanno iniziando a girare bene. La qualità del prodotto e la personalità che esprime stanno conquistando il consumatore. All’estero, il fattore qualità sta pagando ancora di più: lavorare il sugo a partire dal pomodoro fresco, utilizzando basilico, peperoncino e verdure fresche, con l’aggiunta di olio extravergine d’oliva, sta facendo la differenza. Il fatto che il sugo sia fatto da pomodoro pelato dà al prodotto delle caratteristiche uniche, e questo è stato molto apprezzato.

 

Progetti futuri? Amplierete la linea?

Per ora siamo molto soddisfatti della risposta del mercato, ma non escludiamo la possibilità di ampliare la linea in futuro. Vogliamo continuare a offrire prodotti di qualità che siano riconosciuti e apprezzati tanto in Italia quanto all’estero.

Redazione

19 dicembre 2024 - © riproduzione riservata

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